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Nel secolo XII, San Tommaso pone e sviluppa i principi scientifici che reggono la teologia morale cattolica ancora oggi. La tesi di fondo è che è possibile affrontare con metodo oggettivo i problemi della vita morale perchè i pensieri morali che potrebbero aiutarci a districarci da essi, hanno anche anch’essi, in ultima analisi, delle fonti oggettive:
- Esperienze
- Parole
- Libri
La Teologia Morale Cattolica può dunque e vuole farsi SCIENZA DEGLI ATTI UMANI RAGIONEVOLI E CONSAPEVOLI. In quanto scienza, intende fornire Risposte Universali ossia valide per tutte le culture (non solo per la Chiesa e i suoi credenti).
La bibbia è il testo concreto che orienterà la prassi etica umana secondo le indicazioni ed i parametri forniti dalla correlativa teologia. Ma se la Scrittura è uguale da secoli, l’approccio della Chiesa alla Sacra Scrittura cambia nei secoli, e quello di oggi non è più quello di secoli fa!
Così oggi il dato biblico viene affrontato in maniera ermeneutica ed ogni rilettura deve essere argomentata razionalmente, non perdendo mai di vista il termine da cui tutto lo sviluppo della Teologia Morale ha inizio: la PERSONA UMANA.
L’odierno argomentare morale è corretto non già se difende “a prescindere” Schemi & Norme precostituite (per quanto sacre), ma se difende l’integrità psichica e fisica delle persone immerse nel loro concreto stato di vita. Il “precetto” ed il suo “rispetto” non ha più il potere da esso per lungo tempo detenuto in ambito magisteriale e pastorale (pur conservando un certo valore classico).
Il nuovo argomentare teologico intorno ai fatti e ai problemi della vita morale di un popolo si allontana quindi dalla tradizionale soluzione verticale “Predica & Catechismo” (somministrazione di conoscenze normative), e diventa più un tentativo di conquista dell’altro con le ragioni fornite dall’altro e da madre-chiesa. L’obiettivo non è fare proselitismo, ma fare cultura cristiana autentica e profonda onde generare cristiani ed uditori adulti e consapevoli se non nella fede, almeno nelle ragioni che li tengono lontani dalla fede.
Dio ha creato tanto la natura quanto la ragione naturale – la quale, come linguaggio universale, filtra persino dalle pagine del vangelo – quindi esiste una possibilità di dialogo fra credenti e non credenti, e poichè Dio può ispirare ciò che è giusto a chiunque, attraverso il dialogo con un cristiano anche un pagano può percepire infine la Verità.