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…ma la tua famiglia condivide in pieno con te i tuoi ideali politici, etici, filosofici e spirituali? E la proprietà privata è stata abolita coi tuoi cugini e parenti ed avete un fondo comune, quantunque minimo, che ciascuno rifornisce e da cui ciascuno trae secondo il bisogno, come una vera famiglia?
Facciamo quindi una prima sintesi della permacultura organica:
La «mia comunità» (quella che voglio realizzare in una forma evoluta di permacultura) non può essere la mia famiglia d’origine, perchè con il termine «famiglia» normalmente s’intende la famiglia di sangue, ma se io parlo della comunità “Mia” - una comunità in cui mi sento totalmente a mio agio, capito e protetto - intendo riferirmi alla mia Famiglia Spirituale.
Ora, non è detto la mia famiglia di sangue non sia anche la mia famiglia spirituale, ma è assolutamente sicuro che certe volte la mia famiglia di sangue non mi capisce, rispetta ed ama come vorrei.
Inoltre, l’abolizione della proprietà privata è un ideale socio-politico antico, perché è il primo su cui ogni essenza comunitaria poggia.
Meditiamo.
Lo Stato esiste… poiché esiste il demanio statale, proprietà pubblica e non privata.
La Legge esiste… poichè è uguale per tutti, norma pubblica e non privata.
Dio esiste… poichè sta sopra tutti, guardiano pubblico e non mio personale, privato.
Ma oggi “occidentalizzarsi” significa:
- 1 Auto a testa
- 1-2 telefoni a testa…
- Ognuno con il suo conto corrente…
- Ognuno con il suo appartamento, con le sue tasse e le sue bollette da pagare disperatamente a fine mese ogni volta da solo…
«Fai queste cose, e sarai un vero uomo!»
Un vero occidentale.
Vedremo che caldeggiare in nome della permacultura l’esistenza persino giuridica di «Beni Comunitari», nella civiltà euro-americana desta angoscianti preoccupazioni persino tra gli ecozingari di periferia, poveri occidentalizzati!
Enrico Malatesta parlava del «buon senso della rivoluzione».
La permacultura organica riprende questo concetto nel senso di una ripresa calma e organizzata dell’opzione collettivista ai fini della maturazione di una rivoluzione sociale ragionata, autentica, strutturale e non newage.
Si persegue ora una scelta poco anarchica e molto formale, ordinata e chiara, non già da Stati, Regioni e Comuni, assessori, sindaci e intellettuali, ma da semplici famiglie, 2-3 e non solo una – che quando diventano una si fanno comunità, ecovillaggio.
Quali sono le alternative al
modo di vita occidentale?
Forse la permacultura urbana, l’ecovillaggio hippy, la permacoltura mollisoniana, l’autosufficienza di basilici e rosmarini su un terrazzo in un grattacielo di New York, ma anche il grattaevinci, un posto in banca a tempo indeterminato ed il lavoro dei sogni, ma il destino di fondo è comune e non è diverso:
...mettere al mondo figli per insegnare loro a non farsi mettere i piedi in faccia ovvero calpestare il prossimo per non farsi calpestare – «Figluolo buono e caro, impara presto a fare compromessi col mondo se vuoi vivere agiatamanete e non come tuo padre, portapizze a 50 anni!».
Altri, più spirituali – troppo spirituali – si predispongono a soffrire nascostamente per amore della verità e della giustizia, come nuovi Gesù Cristi laici. La Vita è agli sgoccioli dentro questo enorme triste contenitore che è divenuto il pianeta Terra, un tempo preziosa gemma degli dèi, ora di essi lacrima.
Lodare e venerare il proprio sangue (famiglia) e sigillarsi dentro di esso, è pratica comune in Occidente e nel resto del mondo noto, ma in Occidente i beni di famiglia dell’1-10% della popolazione eccedono la capacità di assorbimento della stessa famiglia (e discendenti). L’anarchia della permacultura accademica vorrebbe che spontaneamente costoro si decidesserso per la «condivisione». La giustizia della permacultura naturale vorrebbe che lo Stato stesso prendesse a cuore le tragiche sorti dei piccoli e degli incapaci, redistribuendo dall’alto quanto i leoni e le volpi hanno sottratto alla disponibilità dei più deboli.
Ma esiste una terza possibilità (in caso né lo Stato né gli uomini si decidano per una buona, santa e spontanea redistribuzione della ricchezza).
Pensiamo ai figli e nipoti di Berlusconi: che se ne fanno di soldi bastanti per almeno 400 anni di ozio nel più straordinario lusso circondati dalla sofferenza del resto del mondo? Potrebbe divenire insopportabile persino l’odore di tale stirpe!
Ma se sapessi che Berlusconi e la sua famiglia sono congiunti ad una comunità di almeno 3-4 famiglie di ceppo genetico completamente estraneo, dentro un ecovillaggio che arricchiscono con la loro semplice presenza (piscina e sauna ad uso interno), aperto quest’ultimo paradiso gratuitamente anche agli ospiti erranti e allo scambio/produzione di prodotti diversi dal denaro, in stretta rispondenza ai talenti della rete locale, beh, che organica ricchezza sarebbero i figli di berlusconi PER LA COMUNITA’ BERLUSCONIANA!
La proprietà privata in tale contesto di Ecologia Morale Applicata non sarebbe abolita tout court, ma abolita per qualche ettaro di territorio, e limitatamente a queste 2 sole fasce di beni: il suolo e i MPBM1.
Ognuno resterebbe con il conto in banca privato e personale, ma gli strumenti necessari e sufficienti (inclusi corsi di formazione di alta qualità) per coltivare liberamente il proprio talento naturale all’interno di quel piccolo spazio sacro e nutrirlo nell’amore, sarebbero concessi gratuitamente a tutti i beati cittadini di quella particolare RETE ORGANICA LOCALE!
Ma anche loro, i berlusconiani, al momento, sono solo una (ricca) azienda di tipo occidentale al seguito di un Occidente morente. Accompagnata da stormi di banche che servizievoli la servono finché ricicla quattrini alle condizioni di sistema poste da altre ricche famiglie a centinaia kilometri di distanza, anche loro, in realtà, ai fini dell’assemblamento di una Società Organica in competizione libera e alternativa alla disdicevole Società Occidentale, non servono a niente.
N O T E
1 M.P.B.M. – “Mezzi di Produzione dei Beni di Massa”: cippatrici, rastrelli, falci, alambicchi, macine per il pane, forni, trattori, piallatrici, levigatrici, seghe et similia. Ma anche corsi su perchè e come utilizzare correttamente queste cose.