teologia cattolica della coscienza morale

Teologia cattolica – Differenza tra Principi, Valori, Norme, Regole, Leggi, Diritti

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Quando si parla di morale, si potrebbero usare gli stessi termini per indicare concetti fondamentalmente diversi. Ciò potrebbe generare confusione. La scienza morale cattolica prova dunque ad essegnare ad un preciso termine una ed una sola sfumatura di significato.

  • PRINCIPIO: è un “telos”, un fine ultimo molto generale e generico tuttavia essenziale, universale ed immutabile. I fini etici sono pochi e, normalmente, anche argomentabili.1 Possono essere semplici e difficilmente interpretabili (ad es. Vita, Libertà, Amore) oppure più esatti e costruiti: ad es. «ogni vita è indisponibile», «il matrimonio non è chiusura alla vita», «abortire è una colpa».
  • DIRITTO: è un principio applicato alla vita concreta di un insieme di uomini, affinchè sia difeso e non muoia nella società in cui praticamente vivono. Il “diritto” è un principio “materializzato” attraverso specifici e spesso numerosi accordi interpersonali, risente dunque di tutte le convenzioni in opera all’interno di una società ed assume infine veste giuridica.
  • NORMA: è una scrittura oggettiva che esiste per se stessa, ha origine fuori dalla coscienza individuale e opera a prescindere da essa. Norma e regola i comportamenti pratici degli uomini all’interno di situazioni storiche concrete e determinate e non vaghe o generiche. Viene redatta dall’autorità collettivamente istituita in un dato frangente storico-geografico, dunque, al contrario di un principio, la norma è tendenzialmente fragile, mutevole. Può essere N. religiosa, se l’autorità è religiosa; N. civile se l’autorità è civile.
  • VALORI: per mezzo dei valori, il principio si realizza e la norma svela il suo senso più profondo (le virtù cardinali e teologali della Chiesa cattolica rientrano in questa categoria).
  • LEGGE o “Norma Generale”: norma di rango superiore. Disciplina un insieme di situazioni storiche particolari, affini per natura, origine o caratteristiche.2
  • REGOLA o “Norma particolare”: norma di rango inferiore. Regola casi e situazioni umane molto molto specifiche.3

NOTE

1 I Principi Universali fatti propri dalla Chiesa cattolica non sono del tutto argomentati dall’umana ragione come in un manifesto politico, ma piuttosto necessitati dalla Sacra Scrittura! Tuttavia anche i Principi Costituzionali (leggi fondamentali o “prima parte” di qualsiasi carta costituzionale) potrebbero intendersi come «necessitati» da qualcosa: la storia di un popolo, gli eventi di lotta, i filosofi che hanno ispirato la “rivolta”. Sia in politica che nella Chiesa la ragione si mescola a vari eventi e libri per statuire i propri Principi Costitutivi, ma in una religione vuolsi unicamente il testo sacro come totalmente normante. Per questo motivo potremmo dire che l’Unione Sovietica che assunse il testo di Marx a suo unico fondamento, iniziò come “religione” ma terminò la sua esperienza come “politica” in senso proprio, giacchè in ultimo stravolse i contenuti di Marx per adattarli alle ragioni e ai capricci di uomini particolari giunti al potere.

2 Con la nota espressione “Legge Naturale” indichiamo qualcosa di diverso: un insieme di norme “naturali” nel senso di “desunte dalla ragione naturale” e presumibilmente scritte dalla ragione stessa nella natura di tutti gli uomini.
Con l’espressione “Leggi Positive” intendiamo un insieme di norme scritte da questo o quello Stato o comunità giuridica. Con “Leggi Religiose”, quelle leggi redatte dalla autorità non già civile ma religiosa di un popolo o cultura.
Di questi 3 tipi di leggi, solo due, quella “naturale” e quella divina, in certo quale modo “pre-esistono” all’uomo, ma solo la prima solletica i filosofi, dal momento che di quella “divina” contenuta nel testo sacro è facile rilevare l’orìgine storico-antropica. Delle leggi “di ragione”, invece, non se ne capisce mai bene la fonte, essendo appunto “naturali” cioè uguali in molti uomini anche di paesi e tradizioni diverse.
La bibbia non parla in nessun punto di “leggi naturali”, tuttavia i padri della Chiesa ne assorbirono la nozione dalla cultura greca riversandola indirettamente nella riflessione cattolica, che ne risente ancora oggi.

3 Ciò che nasce per aderire a circostanze molto specifiche e determinate, logicamente non può essere adatto a gestire circostanze più generali o diverse. Quindi, mentre un principio può essere valido per tutti e ritrovato dappertutto, una norma (legge o regola) non dovrebbe mai risalire per disciplinare ogni cosa a causa della sua origine e del suo scopo che è prettamente storico-sociale, non già universale.

Pubblicato da

Alshain

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